Grylle – Ergonants, Soufreteux, Cacochymes, Covidars

Grylle - Ergonants, Soufreteux, Cacochymes, Covidars

Grylle – Ergonants, Soufreteux, Cacochymes, Covidars

Atmosfera da favola, feste delle streghe con falò in luoghi bui con strumenti tradizionali e voci macabre. No, non è un nuovo racconto di Graham Masterton, né è Blair Witch Project 3, è il nuovo album dei Grylle intitolato "Ergonants, Soufreteux, Cacochymes, Covidars". Qui abbiamo a che fare con una band black metal francese speciale e abbastanza sperimentale sulle orme di Burzum, Aerekaer, Asarhaddon, Aggaloch, Alcest.

Grylle trova ispirazione nell'attuale situazione sociale e politica per raccontare il nostro tempo attraverso un approccio medievale e un punto di vista satirico. Qualcosa che l'ascoltatore nota nella loro musica è che non utilizzano strumenti moderni, e questo li fa sembrare più realistici! Questo trio francese suona la sua musica, con strumenti insoliti, come liuto, flauto, chitarre sarrazin, percussioni tradizionali, che quando li ascolti nel loro insieme, ti fanno viaggiare nella vasta foresta del loro mondo oscuro!!!

Abbiamo 7 canzoni che parlano fondamentalmente di malattie come la peste che esistevano nel medioevo, tristezza e in generale tutto ciò che ha a che fare con la morte... Sì... sembra così cupo... ma in qualche strano modo musicalmente ti dà una sensazione selvaggia/ dolce melodia sentimentale! Le velocità variano tra le canzoni, a volte corrono senza sosta e galoppano attraverso le selvagge montagne innevate, e altre volte sono così rilassati che ti fanno appollaiare sul bordo della montagna e afferrare il cielo.

La prima canzone, anche se non la definirei una canzone, ma un'introduzione a "Calling". È un inno medievale! Sul finale irrompe la seconda, abbastanza melodica per il genere, con la voce macabra del cantante che dà il ritmo e in vari punti il ​​coro delle tenebre che canta e conclude in modo pagano. Subito dopo arriva forse il pezzo forse più veloce e allo stesso tempo melodico del disco “Moribond Flétri d'Orgueil”.

La quarta canzone del disco “Réservement de Confortale” è secondo me la migliore, dove inizia con uno stile tradizionale e con un discorso del “mago” francese nel mezzo cambia ed entra con una melodia estremamente “semplice” al ritmo la chitarra dove e finisce… Le restanti tre canzoni si muovono sostanzialmente in questo interessante schema medievale-teatrale con velocità a volte veloci e talvolta melodie lente e corali.

Avendo ascoltato il disco più volte, confesso che questi francesi sono riusciti a conquistarmi con la loro musica sperimentale e i loro argomenti unici! Se qualcuno vuole ascoltare qualcosa di diverso nel campo del Black Metal lo consiglio vivamente.

Temistocle Paraskevopoulos

                 8/10

GUARDA ANCHE

Incendio boschivo - Aumento

Incendio boschivo – Aumento

Wildfire – Rise “Leap Of Faith”. Il prologo. Con tasti barocchi, che sono cinematografici, …

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *